
Nell’immaginario collettivo la finestra è di forma rettangolare. Una forma semplice, funzionale, che da sempre rappresenta la soluzione più utilizzata per illuminare gli ambienti e scandire la geometria delle facciate.
Eppure l’architettura contemporanea, sempre più libera dai vincoli compositivi tradizionali, ha iniziato a riconsiderare la finestra non come un mero dispositivo tecnico, ma come un vero taglio nello spazio, un gesto progettuale capace di evocare emozioni, costruire ritmi, trasformare volumi.
In questo panorama le finestre rotonde, le aperture irregolari e le superfici vetrate verticali assumono un ruolo quasi scenografico: diventano un segno, un’impronta, una piccola rivoluzione geometrica che ridefinisce il rapporto tra luce e architettura.
Aperture irregolari: la finestra come elemento creativo
Le aperture irregolari rappresentano una delle tendenze più affascinanti dell’architettura residenziale contemporanea. Quando la finestra non è più un rettangolo imposto ma una forma calibrata sul luogo, la luce non si limita a entrare: si insinua, modella, definisce.
Una finestra particolare in una zona giorno può incanalare la luce del tramonto creando un’atmosfera calda e mutevole; un’apertura asimmetrica in una camera da letto, ad esempio, può offrire una vista controllata, quasi meditativa, su un elemento specifico del paesaggio.
Ciò che rende queste soluzioni realmente raffinate è la loro capacità di diventare parte del linguaggio architettonico, non un semplice elemento decorativo.
Un’apertura irregolare ben progettata è come un’incisione precisa: incornicia ciò che conta, orienta la percezione, suggerisce un modo diverso di abitare lo spazio.


Finestrature verticali e strette sulle scale: luce che diventa movimento
La scala è per definizione un luogo dinamico, un percorso. Per questo le finestrature verticali a tutta altezza, integrate lungo il vano scala, rappresentano una delle applicazioni più tipiche dei tagli architettonici “irregolari”.
Questi vetri fissi, sviluppati prevalentemente in verticale e collocati in sequenza o in fasce continue, generano un effetto di ritmo luminoso: mentre si sale o si scende, la luce cambia prospettiva, filtra in modo diverso, accompagna il movimento.
Dal punto di vista tecnico, queste superfici richiedono soluzioni in vetro fisso con profili minimizzati, spesso inserite all’interno della struttura muraria. È una scelta funzionale oltre che estetica:
- Migliora l’illuminazione naturale di un ambiente tradizionalmente buio,
- Riduce la necessità di illuminazione artificiale,
- Crea un punto focale coerente con l’architettura dell’edificio.

Finestre rotonde, stondate, triangolari: la forma come identità architettonica
Le finestre rotonde, che ricordano l'ambiente navale o le architetture nordiche, stanno vivendo una nuova stagione di interesse.
Non sono soltanto un dettaglio decorativo: possiedono una forza simbolica e geometrica che pochi altri elementi riescono a eguagliare.
Una finestra circolare inserita su una facciata lineare genera un contrasto armonioso; diventa un punto di attenzione, un segno grafico che rompe la monotonia e introduce un ritmo quasi musicale. All’interno, la luce entra in modo avvolgente, morbido, privo di spigoli: l’effetto è un’illuminazione “centrifuga”, che si diffonde in modo uniforme e naturale.
Accanto alle aperture circolari troviamo soluzioni stondate, ovali, ellittiche. Forme che non appartengono alla tradizione mediterranea, ma che si inseriscono sempre più spesso in progetti che cercano un carattere distintivo, un gesto architettonico capace di raccontare una sensibilità diversa.
E poi ci sono le finestre triangolari, le trapezoidali, le aperture inclinate: elementi che giocano con la dinamica dei tetti, delle mansarde, delle pareti non perfettamente ortogonali. Soluzioni perfette in case con geometrie complesse o con forti vincoli strutturali, dove la finestra diventa la chiave per risolvere — o valorizzare — un’irregolarità spaziale.
Ogni forma modifica la luce in modo unico:
- Il cerchio diffonde.
- La diagonale taglia.
- L’ellisse arrotonda e addolcisce.
- L’asimmetrico sorprende.
Il progettista non sceglie una forma per capriccio: la forma determina l’atmosfera.
La progettazione delle finestre non convenzionali: precisione millimetrica, visione architettonica

Tutte queste aperture irregolari e geometricamente non standard richiedono un principio fondamentale: la progettazione deve essere integrata, non aggiunta a posteriori.
Una finestra rotonda o triangolare non si “monta”: si concepisce insieme alla struttura.
Le sfide tecniche sono molteplici:
Il controtelaio dedicato
Ogni forma richiede un controtelaio progettato su misura, spesso curvato o angolato, che deve garantire rigidità e continuità con la muratura.
Per una finestra circolare, ad esempio, il minimo errore nel raggio compromette la corretta tenuta.
L’isolamento termico e acustico
Le aperture non standard devono mantenere le stesse prestazioni dei serramenti tradizionali, con particolare attenzione alle linee di giunzione e alla continuità delle guarnizioni.
La posa in opera specializzata
La posa è il vero momento clou. Un serramento irregolare non può essere adattato in cantiere: deve essere installato con precisione assoluta, seguendo un sistema di fissaggi adeguato.
Per i tagli verticali sulle scale, spesso a tutta altezza, si lavora con lastre di grandi dimensioni che richiedono movimentazioni professionali e ancoraggi strutturali.
L’inserimento nell’involucro architettonico
Un’apertura irregolare non deve apparire come un elemento estraneo.
Serve un dialogo tra forma, materiali e proporzioni della facciata: il risultato finale deve sembrare inevitabile, non casuale.
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