La normativa italiana, complessa e articolata, prevede ben quattro diverse aliquote IVA, ognuna delle quali si applica a seconda della tipologia di intervento effettuato, che può variare da nuove costruzioni a ristrutturazioni o manutenzioni. Comprendere quale regime fiscale sia da applicare, non è solo una questione di conformità legale, ma è fondamentale per evitare errori che potrebbero portare a sanzioni o costi aggiuntivi.
In base alla tipologia degli interventi, si possono applicare differenti aliquote IVA sugli infissi.
L'aliquota agevolata del 4% si applica esclusivamente in caso di acquisto di infissi destinati a una nuova costruzione, a condizione che si tratti della prima casa dell'acquirente. Questo regime fiscale è stato introdotto con l'obiettivo di incentivare e sostenere economicamente coloro che stanno intraprendendo il progetto di costruire la propria abitazione principale. In particolare, l'agevolazione mira a ridurre il carico fiscale per le famiglie e i singoli individui che investono nella realizzazione di una nuova casa, rendendo più accessibile l'acquisto di materiali e componenti essenziali come gli infissi.
Quando gli infissi vengono venduti a rivenditori, general contractor o altri soggetti non privati, l'aliquota ordinaria applicata è quella del 22%. Questo avviene perché tali transazioni sono considerate operazioni commerciali standard tra imprese, che non sono direttamente collegate a progetti di ristrutturazione o nuove costruzioni. In altre parole, queste vendite non beneficiano di alcuna agevolazione fiscale poiché non rientrano in interventi che il legislatore ha deciso di incentivare attraverso aliquote ridotte. La vendita di infissi a questi operatori del settore è vista come una normale attività di mercato, dove il prodotto viene acquistato per essere successivamente rivenduto o utilizzato in contesti che non prevedono agevolazioni specifiche.
L'IVA agevolata al 10% si applica in caso di ristrutturazioni edilizie, che comprendono:
L'aliquota agevolata riguarda sia la fornitura che la posa in opera degli infissi.
Nel caso di manutenzione ordinaria e straordinaria, si applica un regime misto:
Nel caso dei serramenti, l'intervento è classificato come manutenzione ordinaria se si decide di sostituirli mantenendo le stesse caratteristiche tecniche e dimensionali delle finestre precedenti, senza apportare modifiche strutturali o estetiche significative che richiederebbero l'ottenimento di specifiche autorizzazioni comunali.
Se il cambio degli infissi rientra in un contesto più ampio di lavori edilizi che necessitano di una Comunicazione di Inizio Lavori (CIL o CILA), come ad esempio una ristrutturazione complessiva dell'edificio o un intervento di riqualificazione energetica che coinvolge diverse parti della struttura, siamo nell'ambito della manutenzione straordinaria.
Nei casi di manutenzione ordinaria e straordinaria, poiché gli infissi sono considerati dall'agenzia delle entrate "beni significativi", l’IVA è mista, in parte al 22% e in parte al 10%. Il calcolo esatto va ovviamente fatto sul caso specifico, ma sulla base dell'esperienza e dei casi più frequenti, l'Iva applicata è mediamente del 17%.
Indipendentemente dall'aliquota IVA applicata, gli interventi di sostituzione degli infissi possono beneficiare delle detrazioni fiscali previste per il risparmio energetico e la riqualificazione edilizia.
L'IVA pagata rientra nel calcolo delle spese detraibili, rendendo l'operazione comunque più vantaggiosa. Se stai pensando di sostituire o installare nuovi infissi, assicurati di considerare anche le opportunità di detrazione fiscale.
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