La sicurezza delle finestre è uno degli elementi più importanti nella scelta e installazione degli infissi: un'abitazione protetta è infatti l'obiettivo principale di ogni famiglia, perché permette di godere del proprio spazio in maniera serena, eliminando lo stress e le paure di furti o danni al proprio ambiente.
Per poter dormire sonni tranquilli, optare per dei sistemi di sicurezza per finestre è senza dubbio la scelta migliore: che si viva in campagna o in città, infatti, scegliere meccanismi antieffrazione a difesa del proprio spazio è una mossa da non sottovalutare per allontanare il rischio di scassinamenti.
Nel caso delle finestre, bisogna tener conto di tre fattori principali, che possono fare la differenza sia per il ladro sia per gli inquilini: scopriamo insieme quali sono e come possono ottimizzare la sicurezza degli infissi.
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I 3 punti chiave dei sistemi di sicurezza finestre
Come abbiamo potuto vedere al nostro articolo "come mettere in sicurezza le finestre di casa", un ladro, nel momento in cui tenta il suo ingresso in un'abitazione, può scegliere di farlo agendo su vetro, ferramenta o maniglia. Nello specifico può:
Rompere il vetro
È la tecnica meno usata secondo le statistiche, perché implica molto rumore e, in base alla tipologia di vetro, molto lavoro per il ladro. In genere è un procedimento utilizzato per l'ingresso in case di periferia e isolate, luoghi quindi dove il rumore del danno non crea eccessivi sospetti.
Un fattore determinante nella scelta di questa modalità di furto è quello dello spessore del vetro: nella maggior parte dei casi infatti le finestre oggetto di rottura sono vecchie e con infissi datati (circa 30/40 anni).
Dati i tempi ristretti il ladro deve agire velocemente, quindi solitamente sceglie di rompere il vetro solo se questo è sottile e se è certo di non attirare troppa attenzione. Per questo chi vive in aree periferiche o isolate, oltre ai principali sistemi di sicurezza per finestre dovrà dotarsi anche di inferriate, impianti di allarme o altre tipologie di difesa dello spazio.
Scardinare gli infissi
Più usato rispetto al precedente, questo metodo non prevede necessariamente strumenti di lavoro di grandi dimensioni, perché sono sufficienti comuni cacciaviti e una buona tecnica per poter manomettere il telaio, soprattutto se la ferramenta non è di buona qualità e non è antieffrazione.
Il ruolo della ferramenta, infatti, è quello di unire l'elemento fisso della finestra a quello apribile, perciò una sua forzatura può essere ostacolata da prodotti resistenti e collaudati anche contro i furti.
Ruotare la maniglia dall'esterno
Un malintenzionato può infine forzare l'ingresso facendo ruotare dall'esterno la maniglia della finestra. Per fa ciò il ladro pratica un foro al di sotto della maniglia stessa con un piccolo e silenzioso trapano, sollevandola poi grazie ad un oggetto metallico. Manomettere una finestra con questa modalità consente di agire quasi del tutto indisturbato e senza destare sospetti.
Ostacolare questo processo è possibile grazie a maniglie di sicurezza, dotate di pulsanti, meccanismi clic clac o chiavette tali da rendere più difficile l'ingresso in casa del ladro. Se ad esempio la maniglia è dotata di pulsante per la sua apertura, forzarla significherebbe sia ruotarla che agire su questo ulteriore elemento. Le chiavette poi renderebbero il tutto ancora più complesso, tuttavia vengono scelte poche volte perché la loro resta estetica sulla finestra non è ottimale.
In questo video Marco spiega proprio come funzionano le maniglie di sicurezza.
Come classificare i sistemi di sicurezza finestre
Attraverso dei sistemi di sicurezza per finestre di ultima generazione è possibile combattere la microcriminalità veloce, ovvero quella che tendenzialmente agisce all'incirca in tre minuti. Optare per vetri robusti, ferramenta antieffrazione e maniglie sicure toglie tempo e certezze ai ladri, che troveranno difficoltà nell'ingresso all'abitazione e desisteranno più facilmente dal furto.
Per scegliere i migliori sistemi di difesa per i serramenti, è bene conoscere anche le classi di sicurezza nelle finestre, che sono CR1, CR2 e CR3; queste vengono attestate con appositi test che determinano i livelli di difficoltà nello scassinamento.
- CR1 > Durante le fasi di test i profili perimetrali della finestra (cornici) non sono presi in considerazione, perciò questa classe di sicurezza può comprendere anche infissi in legno o legno alluminio.
Il vetro certificato per queste finestre deve essere un P2A, quindi deve avere fra le lastre due pellicole, che ne rafforzano la struttura.
La ferramenta inserita è quella apposita per la classe di sicurezza CR1. - CR2 > Anche in questo caso non sono previsti test alle cornici, quindi legno e legno alluminio sono compresi nella classe di sicurezza.
Il vetro certificato per il CR2 è il P4A, quindi permette una resistenza maggiore attraverso l'inserimento di quattro pellicole fra le lastre.
Anche la ferramenta da installare sarà in classe di sicurezza CR2 e presenterà, rispetto alla CR1, più punti di chiusura nell'insieme della finestra. - CR3 > Più si sale con il livello di sicurezza, più le prove di scassinamento si fanno complesse, valutando anche le proprietà antieffrazione dei profili perimetrali, sottoponendoli ad una prova di taglio. Quindi, questa classe prevede in genere delle cornici in acciaio, il materiale più resistente per questo livello di sicurezza.
Valgono poi le stesse caratteristiche di vetro e ferramenta indicate per la classe CR2.
Tutte e tre le casistiche prevedono l'installazione di una maniglia di sicurezza, mentre vetro e ferramenta salgono di livello in base alla classe di sicurezza dei serramenti.
Scopri di più sull'argomento leggendo il nostro articolo Sicurezza finestre: puoi davvero dormire sonni tranquilli?
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